Raclette

Volevamo la migliore testimonial che fosse capace di descrivere la bontà della raclette e la nostra scelta non poteva che essere Heidi, la bambina più famosa della letteratura per l’infanzia.

Ricordiamo il passaggio in cui la protagonista del libro di Johanna Spyri fa la conoscenza con il suo burbero ma generoso nonno. Lui vede che è affamata e per rifocillarla espone al calore del focolare un grosso pezzo di formaggio infilzato su una lunga forchetta di ferro. Quando è ben abbrustolito ne spalma una fetta soffice come il burro su un pezzo di pane che offre alla piccola. Lei lo trova semplicemente delizioso.

Una volta questo umile piatto costituiva assieme a una tazza di latte l’unico pasto di tante famiglie di pastori. Con l’arrivo sulle montagne del turismo e del benessere è diventato una delle pietanze preferite negli après-ski alpini. Naturalmente oggi si presenta più ricco di ingredienti.

Infatti dopo aver fuso le fette di formaggio in un vassoio e averle raschiate (in francese racler, da qui il nome della ricetta) le offriamo calde assieme a un misto di patate lesse, cipolline e cetriolini sottaceto


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